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Economia e finanza

Quotazione dell’oro: origini e sviluppi

Le origini della quotazione dell’oro

L’oro ha da sempre avuto un grande fascino ed un grande valore, grazie alle sue caratteristiche fisiche, la duttilità in primis, che lo ha reso il metallo più richiesto e simbolo di ricchezza.

Sin dall’antichità, infatti, è stato considerato un metallo prezioso e fondamentale per la creazione di gioielli che andassero ad ornare le figure di sovrani ed aristocratici di tutte le epoche e di tutte le civiltà.

Il commercio in molte civiltà si basava su monete ed oggetti in questo nobile metallo e la ricchezza delle persone era spesso evidenziata proprio dai suoi possedimenti in oro. In ogni periodo storico, dal Rinascimento al Barocco, dall’Illuminismo al Romanticismo, l’oro è rimasto sempre il metallo per eccellenza, con cui creare gioielli di grande valore, da accumulare, da vendere, da rubare, da acquistare. 

La storia moderna dell’oro si fa probabilmente coincidere con la corsa all’oro dell’Ottocento americano, in cui un numero inestimabile di persone lasciava il proprio lavoro per andare alla ricerca di pepite che potessero fare la loro fortuna. L’importanza del movimento dei cercatori d’oro americani ha fatto sì che le prime quotazioni dell’oro venissero definite in base ad unità di misura e valuta americane (o meglio inglesi, visto che la corsa all’oro avvenne soprattutto nelle ex colonie inglesi), per questo, ancora oggi, la quotazione dell’oro si esprime in dollari per oncia troy, un valore equivalente a poco più di 31 grammi. 
Sin dalla febbre dell’oro, il problema principale di molti cercatori, infatti, era quello di vendere il proprio oro al miglior prezzo, che veniva definito soprattutto in base al peso delle pepite trovate o alla purezza delle stesse. Con l’avvento e con la regolamentazione dei mercati valutari, si è sentita la necessità di definire in modo univoco il valore dei metalli preziosi.

Nel caso dell’oro, dal 1919, è la Borsa di Londra che fissa, due volte al giorno, il prezzo di riferimento cui tutti i mercati devono rifarsi. Tale prezzo, definito fixing dell’oro, è stabilito alle 10.30 del mattino e alle 3 del pomeriggio (secondo l’orario di Londra) ed è un valore fondamentale per la praticità del mercato stesso.

Il prezzo dell’oro, come cambia e perché

Una delle caratteristiche più note del mercato dell’oro, conosciuta anche dai meno esperti nel campo dei mercati e delle quotazioni dei metalli, è il suo continuo variare di prezzo e di valore.

Un primo parametro che dà origine a questa oscillazione è la variazione del valore del dollaro. Il prezzo dell’oro, infatti, è fissato in dollari per oncia, ne deriva che le oscillazioni del dollaro si ripercuotono sul valore dell’oro e, in particolare, l’aumento del dollaro causerà una diminuzione del prezzo dell’oro e viceversa. La prima evidenza di questo legame è che, in casi di instabilità politica o economica, il prezzo dell’oro tenderà a salire, visto che, a differenza delle valute nazionali, l’oro è un vero e proprio bene rifugio, riconosciuto in tutto il mondo.

Tuttavia è bene specificare un dettaglio che non tutti conoscono, soprattutto quanti siano inesperti del mercato dell’oro. L’oro che viene quotato non è quasi mai un oro fisico, quindi quando si parla di prezzo dell’oro non si parla di acquisto o vendita di lingotti o monete d’oro, ma del così detto oro finanziario, ossia di contratti sull’oro, che rappresentano valori equivalenti all’oro, ne seguono gli andamenti ed il prezzo, ma non sono fisicamente pezzi d’oro.

La quotazione dell’oro

Nonostante l’importanza dell’oro nell’economia mondiale, la quotazione di questo metallo in borsa è avvenuta solo a partire dal 1971 e solo a partire dal 2009 è stato valutato come bene rifugio.

Ma cosa significa che l’oro sia quotato in borsa? A cosa è soggetta la quotazione dell’oro? La complessità dei mercati e l’influenza di molti fattori legati proprio alle molte sfaccettature del mercato e delle borse è alla base della determinazione della quotazione di questo metallo.

nel tempo la quotazione oroUn esempio di come alcune scelte speculative possano portare alla variazione della quotazione dell’oro può essere quello che si è verificato negli ultimi anni a causa di alcuni investitori privati dell’India o di società russe che hanno acquistato diverse tonnellate di questo nobile metallo portando ad un incremento del suo prezzo.

Ma altri elementi alla base della quotazione dell’oro sono gli eventi politici e le ripercussioni che questi hanno sull’economia di determinati paesi che, portando ad incertezze o a sicurezze nel mercato, portano rispettivamente all’incremento o al decremento della domanda in questo bene rifugio, con conseguente aumento o diminuzione della sua quotazione.

Ancora, l’andamento del prezzo del petrolio o della Borsa dei Valori sono altri fattori che influenzano il prezzo dell’oro, visto che sempre, al diminuire della sicurezza offerta da un determinato bene, gli investitori tendono a guardare all’oro come unico bene redditizio e duraturo nel tempo. In tutte queste situazioni, quando si parla di acquisto di oro, si parla di entrambe le tipologie presenti sul mercato, ossia l’oro fisico e l’oro finanziario, anche se la bilancia tende verso l’una o l’altra forma di oro a seconda delle situazioni e dei casi.

E naturalmente vanno ad influenzare la quotazione dell’oro non solo le stabilità o instabilità politiche ed economiche delle maggiori potenze economiche, ma anche quelle degli stati emergenti, che portato a continue oscillazioni del valore del metallo a seconda delle condizioni di crescita o decrescita nel mercato.

Infine, non vanno tralasciate le guerre o eventi catastrofici naturali che non solo portano a crolli dell’economia locale, ma anche a variazioni dell’equilibrio mondiale e quindi delle quotazioni dell’oro.

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